Interviews

venerdì 31 ottobre 2014

Mystical Fullmoon - Chthonian Theogon

#PER CHI AMA: Black/Avantgarde, Blut Aus Nord, Dimmu Borgir
A distanza di cinque anni dal non troppo fortunato, in termini di risonanza mediatica, 'Scoring a Liminal Phase', torna il trio milanese dei Mystical Fullmoon con un album nuovo di zecca e una storica label di supporto, la Beyond Production. Dieci le tracce a disposizione dei nostri per convincermi della bontà della loro musica, per cui un lustro è stato speso per la sua composizione. Sorvolando sull'intro, mi lancio all'ascolto di "An Outermost Resonance", prima vera traccia di 'Chthonian Theogony', song che palesa fin dalle sue prime note il rinnovato amore dei nostri verso il black sinfonico dei maestri norvegesi. Non dico nulla di nuovo fin qui, che già non avessi riscontrato nel precedente album. La song è una bella cavalcata sorretta da maestose tastiere e da un bel lavoro di chitarre, con alcuni passaggi psichedelici, il cui cadenzato ritmo litanico (al limite del doom), mi ha evocato Blut Aus Nord e Deathspell Omega. Se in passato avevo identificato in Emperor o Limbonic Art, le influenze più superficiali da attribuire al combo meneghino, per questo secondo lavoro devo rivedere le mie affermazioni e puntare sulla scena black francese come spunto per il nuovo corso dei Mystical Fullmoon. La song avanza marcescente e allucinata per larghi tratti, anche se nel finale, sono orchestrazioni di chiara scuola Dimmu Borgir, a dominare. "Reward for the Blind" evoca nuovamente la mefistofelica creatura di Vindsval e soci, almeno nelle linee di chitarra, fatto salvo per ringhiarci contro un riffing che sembra più orientato al thrash death. Il sound camaleontico dei Mystical Fullmoon non tarda a mutare, variando tempi, generi e spesso modo di suonare, mentre immutevole rimane lo screaming troppo nasale di Gnosis. Ascoltare questa song è come avere a che fare con quattro band differenti allo stesso tempo. Eccolo il carattere mutevole del terzetto formato da Heru, Gnosis e Arcanus Incubus, che torna a colpire col suo ibrido di black, death, noise ambient ("Stone of Splendour"), prog, suoni orchestrali e avantgarde, per un risultato a tratti fin troppo confondente. "A Red and Black Sacrament" è un esempio di una song che fatica a trovare una propria identità ben definita ed è un vero peccato; questo perchè la band cade spesso nella tentazione di voler infarcire i propri brani di tutto lo scibile musicale estremo possibile, suonando alla fine troppo pomposi e fuorvianti. Troppi sono i generi che si rincorrono nelle song: qui addirittura si passa dal black al death per finire a deliranti cori liturgici, per un risultato che alla fine spiazza non poco. Forse tutto questo rappresenta un pregio; non nascondo che molto spesso mi sono lamentato per la pochezza di idee espresse dalle band, qui soffro addirittura per la difficoltà a incanalare la dirompente verve creativa dell'act italico, in una direzione ben precisa. "The Reader and the Naked Scientist" è alla fine la traccia che preferisco dell'album, forse un po' più lineare, anche se un break psicotico arriva ben presto a destabilizzarmi. Le chitarre suonano più melo death oriented, anche se poi la ritmica dirompente black prende il sopravvento, ma per poco, visto che il finale della song ha un flusso cinematico (ricordate la colonna sonora di 'Inception', il film con Di Caprio?). "After the Coil" è una lunga e complessa song per lo più strumentale, ove fa la sua comparsa un sax, a dimostrazione dell'elevata e raffinata tecnica strumentale, cosi come pura la costante volontà di stupire sempre l'ascoltatore. Con "Aghori" perlustriamo i meandri profondi della musica fantasy, mentre l'ultima track del disco è affidata a "Dream Brother", quanto mai inattesa cover di Jeff Buckley. Ecco, se i Mystical Fullmoon volevano stupirci un'altra volta, devo ammettere che hanno colto nel segno al 100%, con un album che necessita di tantissimi ascolti per essere assimilato e digerito. Da due mesi, 'Chthonia Theogony' corre nel mio hi-fi e credo che necessiti ancora parecchio tempo affinchè possa allinearsi con la mia mente disagiata. Avanguardia spinta! (Francesco Scarci)

(Beyond Production - 2014)
Voto: 80

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