Interviews

giovedì 4 settembre 2014

Violet Tears – Outside Your Door

#PER CHI AMA: Dark Wave, Xmal Deutschland, Ghost Dance, Spear of Destimy
Ultima fatica per questo combo italico di stanza a Bari, un lavoro raffinato e ben confezionato, licenziato via Ark Records nel 2013. La band risulta interamente devota al verbo malinconico e sognante della new wave di carattere gotico dei migliori anni ottanta, e forte della sua lunga esperienza ci regala quarantacinque minuti divisi in nove capitoli, di velata tristezza figlia del suono magico di act quali Xmal Deutschland, Ghost Dance (quelli di 'Spin the Wheel') e tanto dell'onda oscura italica lasciata da gruppi storici come Madre del Vizio, Undergrond Life e gli immancabili rimandi ai Diaframma di 'Siberia'. Due brani del catalogo sono cantati in lingua madre e questo conferisce un buon quanto diverso approccio al sound della band (più vicino allo stile canoro dei Calle della Morte), mentre nel resto dei brani la musica si affida ad una voce femminile di notevole estensione, con cantato in inglese, che unisce venature liriche classiche a forme più eteree, come se la mai dimenticata Giuni Russo avesse potuto interpretare brani di Cocteau Twins e primi Dead Can Dance. I suoni si calano perfettamente nelle partiture esuli e cristalline dal mid tempo solenne e glaciale, riscaldato da chitarre e tastiere spesso in linea con il suono dei The Cure più sognanti di 'Disintegration'. L'intero lavoro è attraversato dalle atmosfere insane degli Xmal Deutschland anche se i nostri risultano avere un carattere più classico, pacato, distaccato ed ethereal darkwave. L'effetto vocale è maestoso, disturbante ed ammaliante contemporaneamente, dal tono drammatico ed epico come lo era Kirk Brandon nei mitici Theatre of Hate o ancor più negli Spear of Destiny. Una culla di malinconica bellezza accarezzata da suoni sintetici, ovattati, lontani anni luce dalle false imitazioni di alcune band più famose dei nostri tempi moderni. Un sound ipnotico sorretto da un'ottima performance vocale che sovrasta splendidamente l'impianto strumentale, che reagisce con un suono derivativo, senza mai cadere negli stereotipi del genere o meglio, è così perfettamente new wave che suona come se fosse stato registrato nella sua epoca d'oro. Magari sarà per nostalgici vestiti di nero, dai capelli cotonati e laccati con lo sguardo triste, ma questo album offre emozioni reali ed una intimità crepuscolare degna di nota. Se volete fare un passo indietro, circa metà anni ottanta, ascoltando qualcosa di intelligente e di qualità, non esitate, 'Outside Your Door' farà per voi! (Bob Stoner)

(Ark Records - 2013)
Voto: 75