Interviews

sabato 30 marzo 2013

Golthoth – Ruins of the Damned

#PER CHI AMA: Black, Emperor, Dark Funeral
Questo cd datato 2007, dal titolo "Ruins of the Damned" è autoprodotto e rappresenta il primo demo/EP dei Golthoth, formazione di Treviso dalla personalità molto marcata. Dal loro myspace veniamo a sapere che hanno dato di recente alle stampe un full lenght con un nuovo chitarrista e da quel che abbiamo ascoltato ci è parso di sentire un lieve cambio di direzione, di costruzione e sonoro nei nuovi brani, rendendoli più omogenei e più appetibili al pubblico del metal estremo. Tornando al demo la cosa che più colpisce è il gusto e il calore che si trasmette in tutti i quattro i brani, cosa che in questo genere non è facile trovare. Il suono dei pezzi riporta alla mente una chicca del metal oscuro, ovvero l'album "The Beginning" dei Mercyful Fate (ovviamente la voce è completamente diversa da quella di King Diamond!), così carico di suggestioni '70s/'80s proiettate nel futuro del metal estremo. Sarà il suono vintage delle chitarre, il modo di interpretare vocalmente i brani, così variegato e sentito o il suono naturale della sezione ritmica, uniti ad una composizione moderna e potente che rende il tutto così speciale e appetibile. Una forma di black metal con mille sfaccettature che nella prima traccia ricordano per la voce alcune cose dei Falkenbach o degli In the Woods per poi evolversi in echi dei primi Dimmu Borgir, in maniera meno sinfonica, più vicini agli Emperor e per certi aspetti più classic metal. Nelle due tracce centrali c'è velocità e un sound spigoloso che li avvicina al suono dei Dark Funeral mentre nella traccia finale vi troviamo innesti doom e voci growl ben assestate senza mai far cadere l'ottimo retrogusto vintage metal che contraddistingue questo EP. Un demo di tutto rispetto quindi, molto disinvolto, carico di oscurità e capace di catturare l'attenzione, abile a proiettare in avanti una band molto promettente. Aspettiamo di ascoltare il nuovo materiale per vedere quale altra sorpresa ci riserverà questa ottima band. Buon ascolto, ne vale proprio la pena! (Bob Stoner)