Interviews

domenica 9 settembre 2012

Sauroctonos - Our Cold Days are Still Here When the Lights are Out

#PER CHI AMA: Post Black, Folk, Agalloch
Devo ammettere di aver deciso di contattare questa band quasi esclusivamente per la cover cd di “Our Cold Days are Still Here When the Lights are Out”, che fotografa un’enigmatica scogliera, quasi interamente in bianco e nero; solo dopo, con sommo piacere, mi sono accorto infatti, che la proposta della band ucraina soddisfaceva per di più i miei gusti, proponendo un black metal dalle tinte post-folk-progressive. Questo lavoro, costituito da sei pezzi, per poco più di 50 minuti di musica, si apre col black mid-tempo di “Lights Out”, song (ma anche intero lavoro) che gioca sul brillante alternarsi di atmosfere post-rock/shoegaze, con la furia serrata tipica del black. Ed è immensamente affascinante immergersi in questi paesaggi, che ricordano le foreste della West Coast o i boschi del nord Europa, con chitarre acustiche dal forte sapore etnico, cosi come gli Agalloch (forse la maggior influenza dei nostri) insegnano, la cui quiete è scossa da lunghe sfuriate metalliche, suoni neri come la pece (Wolves in the Throne Room docet), e dal classico screaming malvagio (da sistemare). “My Name Escapes Me” è un altro sorprendente pezzo che miscela le due facce dei Sauroctonos, band non di primo pelo, ma che esiste infatti dal 2005 e che solo oggi arriva, dopo anni di gavetta, alla tanto sospirata prima release. Un ruolo importante, seppur marginale, lo svolgono anche le tastiere, essenziali nell’economia della band ucraina, portando quel plus addizionale nell’intro di “Dearest Veil” e come sottofondo delle sue epiche ma ronzanti chitarre, cosi come nella successiva traccia, dove assumono addirittura un tono cibernetico. L’album dei nostri si rivela un crescendo di emozioni, che tocca il suo apice nei dieci minuti conclusivi di “Farewell” dove forte è l’influsso post rock. Pur proponendo ancora un sound non del tutto delineato e che fatica a scrollarsi di dosso quel forte alone black old school, i Sauroctonos hanno già tante buone idee, da incanalare ora nel migliore dei modi verso una proposta più personale e meglio, se dalle atmosfere più calde e autunnali. Nel frattempo, promozione a pieni voti per I nuovi esponenti del post black, “made in Ukraine”. (Francesco Scarci)

(Visionaire Records)
Voto: 75