Interviews

martedì 24 luglio 2012

Kubark - Kubark

#PER CHI AMA: Post Rock/Alternative, A Perfect Circle, Isis, Russian Circle
E dopo aver recensito il nuovo EP dei To a Skylark, non potevo esimermi dal valutare anche il primo demo dei piacentini Kubark, che abbiamo visto recentemente su queste stesse pagine con l’EP “Ulysses”. Ero curioso di conoscere gli esordi del quartetto emiliano e direi che la mia aspettativa non è stata delusa. Se prendete come punto di riferimento le parole spese dal sottoscritto per il loro ultimo EP, aggiungete un po’ di cattiveria a quel loro sound alternative/post rock, assai vicino alle cose degli A Perfect Circle/Tool, condite il tutto con quel feeling un po’ grezzo tipico dei debutti, dilatate il sound a coprire con soli due pezzi più di 18 minuti, potrete forse capire che cosa intendo. “Autogenic” apre e chiude con quel suo ipnotico e ubriacante avanzare, che finisce con l’ammaliarmi sul continuo ripetere del vocalist “Son of me, son of my eye”, prima che una furia inattesa, esploda dirompente, nel growling finale. “Meat” è il classico trip targato Kubark, cosi come abbiamo avuto modo di ascoltare nelle nuove ultime tracce, in cui il vocalist, non ancora al meglio della sua performance, riesce comunque a trasmettere tutta l’emotività della band, che in questa song sembra viaggiare molto più su coordinate progressive e post rock, in cui a colpirmi maggiormente è il suono pulsante del basso e l’effettistica della chitarra. Si, insomma, questo demo self titled, mi è servito a capire che i Kubark non sono certo degli sprovveduti e che “Ulysses”, non è di sicuro uscito per caso… (Francesco Scarci)

(Self)
Voto: 70