Interviews

lunedì 16 luglio 2012

Kommandant - The Draconian Archetype

#PER CHI AMA: Black Industrial, Aborym, Marduk
Ecco l’album che mi sarei aspettato come seguito di “Generator” degli Aborym, ma che in realtà non ha mai visto la luce. È il lavoro dei blacksters americani che rispondono al nome di Kommandant, che approdati alla nostrana, e sempre più attenta ATMF, rilasciano questo secondo lp, intitolato “The Draconian Archetype”, che al sottoscritto è piaciuto un botto. Eh si, come non si può notare la componente industrial black tipica della band italica, traslata nel sound ferale dei nostri? “We are the Angels of Death” apre, sgorgando malvagità, da ogni suo pertugio; la ritmica è quella convulsa e serrata di Fabban e soci, un black convulso, nichilista, contrappuntato da oscure melodie. Il maligno si impossessa subito della mia anima, sbarro gli occhi privati della pupilla e dell’iride. Mi sento un androide catapultato in un futuristico mondo, quello immaginario di Ridley Scott, di “Blade Runner”. Magniloquenti le atmosfere nonostante un riffing scarno e acuminato che mi assale con ferocia, non concedendomi il benché minimo attimo di tregua, con le vocals, screaming, cibernetiche, epiche ed evocative che siano, ad affiancare il selvaggio correre della parte strumentistica. Mostruosi. Annichilenti. Magnetici. Le song spazzano via ogni cosa nel loro terrificante incedere: “Victory Through Intolerance” e la granitica quanto mai ipnotica “Downfall”, mi sconquassano con sommo piacere. “Hate is Strenght” ci avvolge con il suo sound cupo, dato dal fragore martellante di un drumming ossessivo ed enigmatico. Il ritmo si fa sempre più oltranzista con le successive tracce, a botte di blast beats e riff glaciali di scuola norvegese; forse è qui che i nostri rischiano di perdere un po’ della propria brillante verve, dimostrata sinora. Niente paura, perché con “Call of the Void”, torna l’anima più spettrale, al contempo spietata, dei Kommandant. Mi piacciono, lo ribadisco senza alcun timore. Sicuramente non condivido la decisione di affrontare tematiche che puzzano lontano un miglio di ideologie politiche estremiste, tuttavia “The Draconian Archetype” merita decisamente un vostro attento ascolto. Militareschi! (Francesco Scarci)

(ATMF)
Voto: 75