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martedì 6 settembre 2011

Dead Return - Scars of Time

#PER CHI AMA: Hardcore/Metalcore
Il primo week end di settembre è perfetto per cominciare l’accolto di questo full lenght (il primo) dei 5 ragazzi di Bolzano: la intro è in perfetto mood con il primo assaggio di pioggia autunnale, un tuono, uno scroscio di pioggia fanno da sottofondo infatti al riff di apertura dell’album, accompagnato da un delicato giro di pianoforte. Subito dopo il quintetto apre le danze con un pezzo hardcore-punk al fulmicotone, corredato da una bella voce potente, molto metal, con un bel bridge e con cori in controcanto; il ritmo è incalzante e la canzone molto coinvolgente, mediamente lunga ma molto varia con passaggi per lo più metalcore, per poi tornare a bomba su velocità hardcore, stupenda la chiusura con un ritornello tutto da cantare. "Awakening", "Like a Snake" e "Devil’s Embrace" sono un bel trittico dove i nostri mettono in mostra tutto il loro repertorio: sfuriate hardcore ("Devil’s Embrace"), riffoni metal ("Like a Snake") e un gusto per i ritornelli in coro (su tutte "Awakening"): da brividi il “one reality” sul finire di "Devil Embrace": senza che te ne accorgi ti ritrovi a cantarlo con loro a squarciagola con buona pace dei vicini di casa. Con "Salvation" (e "A Last Good Bye"), le sonorità si fanno più intime e a tratti melodiche e il ritonello “this is my serenade/you are the one for me” forse ci fa capire il perché… Ma niente paura, "Lust for Blood" rimette tutto a posto ridandoci i suoni e le velocità che (speriamo per loro) renderanno famosi i Dead Return. "Engraved", la traccia che chiude l’album prima della struggente outro, è la più metal di tutto il lavoro, forse presagio di dove ci porteranno i ragazzi di Bolzano con il loro prossimo album. Nel complesso si tratta di un bel disco, una trentina di minuti da farsi tutti in un fiato, ben registrato, con suoni puliti che esaltano le abilità del gruppo. Nonostante con il loro genere sia facile finire in tormentose ripetizioni, il quintetto bolzanino confeziona un album energico e straripante, non per niente sono finiti al Rock Im Ring (non il rock am ring) del 2009, kermesse bolzanina che ha visto i Soulfly come gruppo di punta! In attesa di un loro futuro lavoro (sarebbe ora son passati due anni da questo "Scars of Time"), il mio voto conferma la bontà dell'ensemble! (Matteo del Fiacco)

(Graves Records)
Voto: 75